Giuseppe Guglielmi, Francesco Schiavon, Teresa Cammarota, F. Dalla Palma9788847004856, 8847004853
La “cultura geriatrica” – intesa come conoscenza e dominio dei processi di invecchiamento – non ha avuto ancora piena affermazione in campo medico-sanitario. Questo comporta che il più delle volte non si sappia distinguere a pieno il limite tra il fisiologico e il patologico che distinge l’anziano sano con gli inevitabili “acciacchi” dovuti all’invecchiamento da quello abbisognevole di supporti sanitari e/o assistenziali. Finora si è spesso trattato l’anziano con la cultura dell’adulto, molto diversa da quella geriatrica, con il risultato di considerare malato anche chi ha solo il torto di dimostrare i propri anni. In sostanza, mentre le età della crescita e della piena efficienza sono ben conosciute nei loro aspetti normali e patologici, non altrettanto avviene per l’età della decadenza, per la quale ci si avvale impropriamente di un altro metro di valutazione. Il risultato inevitabile di tutto questo è che gli interventi di supporto per la terza età possono essere scorretti, così come l’impiego delle risorse umane e finanziare ad essa destinate. I vincoli economici sempre più stretti da un lato e il progressivo allargamento della popolazione anziana dall’altro rendono ormai ineludibile l’affermarsi di una vera e propria “cultura geriatrica” non solo in campo diagnostico radiologico ma anche in tutte le altre discipline specialistiche. Quest’opera vuole andare in questa direzione. | |
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